Secondo una stima letta su un sito internet del settore, al gennaio 2018 risultano vendute 101,63 milioni di consolle WII. Un considerevole numero di persone ha acquistato questa consolle di giochi per le sue caratteristiche a suo tempo sicuramente innovative ed originali, credo infatti sia stata una della prime consolle ad avere un telecomando wireless, e sicuramente la prima ad avere un telecomando dotato di caratteristiche e dispositivi innovativi.
Chi di noi non si è cimentato in una sfida di intelligenza con i propri amici e parenti con Wii brain? O chi non si è improvvisato atleta o tennista con Wii tennis? Chi non ha mai giocato in 4 giocatori a Super Mario?
Insomma credo che la Wii abbia entusiasmato molti di noi, piccoli e grandi, e cosa ancor più importante è che a differenza delle altre consolle di videogiochi, ha spesso unito e non isolato i giocatori.
Nessuno di noi ha mai fatto caso a questo aspetto, nemmeno io fino a quando oggi un amico non me lo ha fatto notare. Pensate bene a vostro figlio o nipote, giocare da solo ad un qualsiasi sparatutto, o all’attuale Fortnite, osservate il suo isolamento per ore dalla realtà. Poi parallelamente ripensate alle serate con gli amici mentre danzate goffamente a justdance o mentre vi sfidate in una partita di tennis in 4, disintegrando qualche vaso o qualche lampadario. Insomma un’innovazione anche nei contenuti e nel modo di giocare.
Ma torniamo all’aspetto tecnico, cos’era in realtà la consolle Wii? Secondo il mio punto di vista un piccolo capolavoro di tecnologia.
Cominciamo ad elencarne le caratteristiche tecniche:
(dal sito https://wiibrew.org/wiki/Hardware)
- CPU: IBM PowerPC 729 MHz
- GPU: ATI graphics 243 MHz (Processore grafico)
- 3 MB embedded memory
- NEC ARM9 243 MHz (Coprocessore che gestisce gli IOs)
- 512 MB Internal Flash Memory (NAND)
- 88 MB Main Memory
- 24 MB “internal” 1T-SRAM
- 64 MB “external” GDDR3 SDRAM
- 12 cm optical drive
- Wi-Fi 802.11b/g
- Mitsumi DWM-W004
- Bluetooth
- 2x USB 2.0
- SD/SDHC
A prima vista possono non sembrare caratteristiche entusiasmanti, ma sono più che sufficienti per i giochi che tutti noi conosciamo e soprattutto, offrono una piattaforma sulla quale i vari smanettoni hanno fatto una vera e propria attività didattica di studio, per creare o mettere in atto le varie modifiche di tipo software.
Vorrei ricordare a tal proposito che effettuare delle modifiche su un oggetto acquistato non è reato, il reato lo compie chi diffonde opere coperte da copyright, come ad esempio i giochi. Ed anche se indubbiamente in molti hanno diffuso videogiochi illegalmente, è anche vero che la piattaforma della Wii si è prestata per sviluppare proprie applicazioni facendo mettere le “mani in pasta” su un dispositivo che fondamentalmente qualche libertà l’ha concessa. Perciò senza compiere alcun reato, potremmo acquistare dei giochi e caricarli in un hard disk esterno (avendo così garanzia di durata nel tempo) lanciandoli comodamente da un menù grafico come quello in figura.
Nel sito citato prima, www.wiibrew.org, si possono trovare molte informazioni tecniche proprio per conoscere cosa è possibile fare con questo piccolo ma potente computer. Ovviamente da semplici utenti, molti di noi si sono cimentati a seguire delle guide, magari inizialmente senza sapere cosa si stava facendo. Ma successivamente con qualche conoscenza in più sul funzionamento del Boot, o sugli IOS e cIOS (Input OS e Custom Input OS, cioè quei programmi che gestiscono i vari dispositivi hardare della consolle) siamo riusciti ad installare dei programi e delle applicazioni a noi utili.
Ma il vero piccolo capolavoro della WII non è la consolle, ma il telecomando.
Ebbene si, quell’oggetto con cui abbiamo simulato una racchetta, un arco, una pistola e così via, è un insieme di sensori e di dispositivi che lo rendono versatile ed utile anche per altre impensate applicazioni.
E’ davvero riduttivo chiamarlo telecomando, perché di fatto non comanda proprio nulla, ma fornisce informazioni di vario tipo, come ad esempio l’orientamento nello spazio, l’accelerazione del movimento e la visuale di sorgenti ad infrarossi, perché a differenza dei normali telecomandi, che sulla punta hanno una sorgente di luce infrarossa, il controller Wii ha una vera e propria telecamera che rileva le sorgenti di luce infrarossa.
(immagini tratte da https://wiibrew.org/wiki/Wiimote)
Il nostro piccolo Wiimote (è cosi che si chiama) ha un suo cervello con un processore S.O.C. (Single On Chip) Broadcomm BCM 2042, si connette tramite bluethoot con qualsiasi dispositivo, riesce ad emettere suoni, ha un potente occhio ad infrossi, ha dei pulsanti ed un joystick, ha un motorino per creare delle vibrazioni, ha dei led, ed ha un accelerometro integrato.
Studiando le sue funzionalità possiamo collegarci con un computer e ricevere queste informazioni, opportunità questa che ha permesso ai più fantasiosi di creare applicazioni davvero interessanti.
Quello che sto dicendo è ormai storia, e secondo il mio punto di vista queste idee non hanno avuto il successo che meritavano. E’ proprio per questo che ho voluto scrivere questo articolo.
Era l’ormai lontano 2007, quando un certo Johnny Lee pubblicava su youtube dei video, messi poi anche nel proprio sito con le varie spiegazioni. http://johnnylee.net/projects/wii/
In questi video si vede come il Wiimote fa diventare una parete bianca una vera e propria Lavagna interattiva. La logica è semplice, si connette il wiimote tramite bluethoot ad un PC collegato ad un proiettore, la schermata del PC viene proiettata su una parete, dove con una penna che ha sulla punta un led ad infrarossi proviamo a scrivere.
Il wiimote opportunamente posto di lato, inquadra cioè che viene proiettato e previa una calibrazione del sistema, rileva esattamente il movimento della penna, facendola diventare un mouse o una vera e propria penna.
In molti (tra cui il sottoscritto) ci hanno provato, ed il sistema funziona anche bene, in quanto la telecamera ad infrarossi del WIImote può rilevare anche più sorgenti (più penne) contemporaneamente. Il resto poi diventa una questione di software.
Qualcuno ha realizzato anche un bel sistema operativo Linux based già bello e pronto con tutti gli strumenti necessari per una LIM.
Basta andare sul sito http://www.wiildos.it/download/wiildos22.html e scaricare il software per creare poi un disco di installazione o utilizzabile anche in live mode.
Se cercate su internet comunque LIM + WIImote troverete anche altre informazioni sul sistema.
Pensate cosa sarebbe stato se in Italia invece di spendere 1200 euro per una LIM (spesso non utilizzata in pieno) qualcuno avesse investito per realizzare dei piccoli banchetti mobili, con proiettore, wiimote e netbook in modo da fare diventare una normale lavagna bianca una vera LIM?
Per correttezza devo ricordare che seguendo l’idea di Johnny Lee, qualche anno fa insieme all’IPSIA di Fermo provammo proprio a realizzare questa idea, e successivamente a rendere interattiva una cattedra con una Raspberry.
Ed è proprio qui che voglio arrivare pensate cosa si potrebbe avere mettendo insieme una Raspberry ed un Wiimote, integrati in una cattedra. Si potrebbe realizzare una cattedra multimediale in grado di gestire il registro elettronico, di visualizzare dei filmati, o di rendere la parete o la lavagna, una LIM con la tecnica descritta prima.
Fino ad ora abbiamo visto applicazioni didattiche, ma il bravo Johnny Lee è andato oltre, perché la telecamera del wiimote, riesce a vedere anche la luce ad infrarossi riflessa da un oggetto come le nostre dita. Ed ecco che con pochi spiccioli possiamo avere un controller nello spazio, quasi fossimo nel film “Minority Report” dove muovendo le mani in aria si riusciva a controllare un PC.
Ma la fantasia ormai non ha limite e magari possiamo utilizzare il wiimote per rilevare lo spostamento della nostra testa in modo da fornirci una visuale differente di un’immagine.
Insomma le idee sono davvero tante e sono tutte legate a questo piccolo oggetto che in qualche caso, abbiamo usato con troppa frenesia rompendo anche qualche oggetto in casa.
Tempo fa lessi anche su una rivista di elettronica, un articolo su come realizzare un antifurto molto efficace con il WIImote, pensate infatti di disporre il WIImote in un angolo di casa in modo che possa inquadrare l’intero salone, e disponete quà e là dei piccoli circuiti con dei led ad infrarossi. Il telecomando potrebbe inviare la posizione degli oggetti ad un PC o ad una Raspberry, che si accorgerebbe subito se qualcuno oscurasse uno dei tanti led. Sono tutte idee che hanno ovviamente dei pro e dei contro e che vanno comunque affinate, ma credetemi con un po’ di voglia con questo mostriciattolo potremmo davvero fare molte cose.
Cercando in rete potrete probabilmente trovare anche altre idee, ce n’è una che mi ha davvero divertito ed incuriosito solo per la fantasia, perché di fatto è probabilmente inutile. L’idea infatti è quella di dotare il famoso Roomba di un bastone trasparente per muoverlo, un 8 per l’impegno e la simpatia gli va sicuramente dato.
E con questo simpatico video vi saluto nella speranza di aver acceso qualche lampadina con questo, oserei dire, nostalgico articolo sulla WII.
Grazie per l’attenzione.