Il Sistema ITS, una sconosciuta quanto interessante opportunità.

Tutti conosciamo l’art. 1 della Costituzione, che nella prima parte recita quanto segue “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.

Siamo tutti cresciuti con la consapevolezza dell’importanza di un lavoro nella vita, possibilmente un lavoro che ci piace fare. Chi non ha mai risposto alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?

Sicuramente molti di noi da piccoli sono stati condizionati dal contesto familiare ed a questa domanda hanno risposto con lo stesso lavoro del padre, della madre o di qualche altro parente. Ma una risposta più o meno fantasiosa veniva data, oggi invece a questa domanda nella maggioranza dei casi non si ottiene alcuna risposta.

E’ vero la società è cambiata, gli stimoli per i nostri ragazzi sono tantissimi e sicuramente anche la loro percezione del futuro è cambiata, o meglio il futuro che ai tempi nostri poteva essere da noi più o meno immaginato, oggi è una nebulosa dove ogni ragazzo fatica a collocarsi.

Ma non è questo l’aspetto che vorrei focalizzare, quanto il fatto che oltre che essere un fondamento della nostra società civile, il lavoro dovrebbe essere un obiettivo da raggiungere. Tutti dovrebbero prima o poi avere un’idea di quello che faranno, cosa che oggi molti ragazzi non hanno e rinviando sempre in avanti nel tempo la scelta, si ritrovano a 30 anni senza sapere ancora cosa fare.

Ognuno di noi deve avere la sua collocazione nella società, ed inevitabilmente questo significa avere un lavoro o una professione da svolgere. Come possiamo immaginare di costruire un futuro, di avere una famiglia e dei figli se non avremo un lavoro?

Anche nella fantasiosa idea di immaginarsi autonomi in un’isola deserta isolati da tutto il resto, il nostro lavoro sarà quello di procacciare cibo e di organizzare tutto il necessario per vivere.  Certo qualcuno potrebbe obiettare citando i vari miliardari che hanno avuto fortuna e con qualche intuizione finanziaria, o di altro genere, hanno costruito un impero ed un futuro fatto di Yatch, lusso sfrenato e poco lavoro. Ma questo sappiamo benissimo che nella più rosea delle previsioni potrebbe capitare ad una persona su non so quanti milioni. Ed anche fosse, il miliardario di turno dovrà svolgere il “duro” lavoro di saper mantenere il proprio impero economico. Per gli stessi motivi anche il lusso che hanno raggiunto molti personaggi famosi o sportivi, non è esattamente il giusto esempio da seguire. Insomma, non solo la Repubblica Italiana, ma il mondo intero è fondato sul lavoro e non sulla ricerca continua e caotica di qualcosa che non immaginiamo.

Quanto detto finora è solo una prima premessa a cui faccio seguire un’altra semplice regola che molti di noi non hanno ancora ben chiara, e cioè che il futuro non è una ricetta che si prescrive a 6 anni per mano dei genitori che pensano di decidere quale futuro sarà meglio per i propri figli, perché il futuro (in quanto tale) è ignoto e le potenzialità di ognuno di noi si scoprono con il tempo e con la crescita.

Non sappiamo quali saranno i lavori del futuro e non sappiamo quali saranno le abilità e le competenze che riusciremo a sviluppare nel corso degli anni. Il futuro va costruito in “corso d’opera”, c’è un’idea di fondo in partenza che ci permette di avviare il nostro percorso, ma strada facendo dobbiamo aggiustare il tiro, imparando dagli insuccessi e soprattutto valorizzando i successi che ci permetteranno di comprendere quale sarà la nostra giusta collocazione nella società.

Il nostro paese è dotato di un sistema dell’istruzione valido e ormai ben collaudato, che prevede una formazione di base con la Scuola primaria e secondaria di primo grado, ed una formazione più specifica con la secondaria di secondo grado. A questo si aggiunge poi il percorso universitario che ormai oggi è diventato “quasi d’obbligo”. Alla fine di un percorso di studi durato almeno 18 anni siamo ormai pronti per entrare nel mondo del lavoro, ma le competenze che abbiamo acquisito le utilizzeremo per il lavoro che faremo o ci serviranno solo i titoli per superare qualche concorso? Non è raro vedere ad esempio giovani laureati occupati in lavori d’ufficio che potrebbero essere svolti anche senza un impegnativo percorso universitario.

Tutta questa lunga e probabilmente noiosa premessa, per affermare che purtroppo l’obiettivo della stragrande maggioranza dei giovani d’oggi sembra essere quello di seguire un percorso di studi “allineato” a quello di tutti gli altri senza valutare le proprie potenzialità e le proprie ambizioni. Per questo motivo l’aggiunta di un ulteriore percorso formativo, potrebbe aiutare nella scelta post-diploma o riorientare chi sente il bisogno di cambiare.

Nel nostro sistema, va ad inserirsi la novità (che novità poi non è) degli ITS. Ci siamo accorti con molto ritardo rispetto ad altri paesi, della necessità di una formazione aggiuntiva e più specifica che è quella fornita dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) da non confondere con gli Istituti Tecnici che già conosciamo e che rientrano nella categoria delle scuole secondarie di secondo grado.


Gli ITS sono Istituti di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica post diploma che permettono di conseguire un titolo di tecnico superiore.

In Germania percorsi simili ai nostri ITS esistono da oltre 50 anni, qui da noi il sistema ITS nasce con una legge del 2008 ma di fatto sono operativi dal 2011. In Germania oltre 800.000 studenti utilizzano questi percorsi, da noi ad oggi sono stimati poco più di 20.000 iscritti ad un percorso ITS.

Cerchiamo di capire ora la struttura di questi percorsi formativi.


DIPLOMA FINALE

Cominciamo con il dire che gli ITS sono dei corsi al temine dei quali viene rilasciato un diploma ministeriale di 5° livello EQF.

Bisogna sottolineare questo aspetto, in quanto erroneamente siamo abituati a pensare che gli unici due titoli ministeriali esistenti siano il diploma di maturità e la Laurea. Nel quadro europeo delle qualifiche (EQF) il diploma di maturità corrisponde al 4° livello, la laurea triennale al 6° livello e la laurea magistrale al 7° livello. Al termine dell’ITS dopo il superamento dell’esame finale, verrà rilasciato un diploma che si pone al 5° livello, a metà tra un diploma di maturità ed una laurea triennale.

Inoltre all’interno dei corsi ITS spesso (direi quasi sempre) c’è la possibilità di ottenere la certificazione linguistica First (a volte anche con un viaggio studio all’estero interamente gratuito) la patente informatica ECDL ed in base al tipo di corso si possono ottenere anche altre certificazioni legate al percorso scelto, il tutto ovviamente dipende dal tipo di corso e dalle possibilità che la fondazione ha di inserire queste certificazioni aggiuntive.


CHI GESTISCE L’ITS?

I corsi ITS vengono gestiti da svariate fondazioni presenti in tutta Italia. Una fondazione racchiude al suo interno più Scuole e più Università, oltre ad altri enti come le associazioni di categoria i comuni e le province, ma la cosa più importante è che parte attiva delle fondazioni sono anche le imprese del territorio chiamate in causa durante il percorso didattico o nella sua progettazione.

La fondazione ha al suo interno un Comitato Tecnico Scientifico, che decide in piena autonomia, il tipo di corsi da attivare il contenuto dei corsi e le docenze dei singoli moduli dei corsi. Si può già capire da questo aspetto che il tipo di formazione rilasciata è specifica e rispondente alle reali necessità lavorative del territorio.

In ogni Regione ci sono più fondazioni a cui fanno capo i vari percorsi ITS. Nelle Marche ad esempio ci sono 4 fondazioni, una delle quali è presente nel territorio del fermano la ITS Smart Academy.

Questa fondazione risulta composta dai seguenti soggetti : Università Politecnica delle Marche, Università di Camerino, Università di Macerata, Consorzio Universitario del Piceno, ITT Montani di Fermo, IPSIA O.Ricci di Fermo, IISS Carlo Urbani di Porto Sant’Elpidio, IIS Fazzini di Grottammare, IIS Fermi di Ascoli Piceno,  Provincia di Fermo, Provincia di Macerata, Comune di Fermo, Comune di Porto Sant’Elpidio,  Confindustria Fermo, Confindustria  Ascoli Piceno, Confindustria Macerata, CNA Fermo, Assocalzaturifici Italia ed oltre 80 aziende del territorio. Il forte legame con la parte produttiva del territorio permette alla fondazione di pianificare percorsi molto vicini alle esigenze delle stesse aziende e la presenza delle Scuole e delle Università fornisce il valido supporto didattico di qualità per aiutare a formare queste figure. L’Istituto capofila di questa fondazione è l’ITT Montani di Fermo che insieme alle altre Scuole consente il rilascio al termine del corso di un diploma statale, come detto prima di 5° Livello EQF.

La fondazione è ovviamente composta da un direttivo, con Presidente e Direttore, ed ogni corso viene coordinato da apposite figure interne alla fondazione.


QUANTO DURA IL PERCORSO DELL’ITS

Il percorso formativo ha una durata di 2 anni (nell’ultima riforma anche 3) entro i quali i corsisti devono partecipare a 1800 ore di lezione suddivise nel seguente modo:

  • 1000 ore di lezioni teoriche
  • 800 ore di tirocinio in azienda

I periodi indicati sopra sono ovviamente indicativi, ma la suddivisione delle ore è una costante per tutti i percorsi come lo è l’obbligo di frequenza delle lezioni che impone un limite di assenze massime del 20%.  Anche da questa suddivisione delle ore si può vedere il forte legame con il mondo del lavoro, perché le 800 ore di tirocinio corrispondono a circa 4-5 mesi di lavoro in un’azienda. La presenza del tirocinante all’interno delle aziende è uno dei punti di forza di questi percorsi e non di rado le aziende tendono ad assumere il corsista già al termine del primo anno di tirocinio, con contratti part-time o di apprendistato in alta formazione, in modo che l’allievo possa terminare il corso lavorando nell’azienda.


QUALI MATERIE E QUALI INSEGNANTI?

Riguardo alle materie, come detto inizialmente il Comitato Tecnico Scientifico, ha facoltà di pianificare il percorso, ma in linea di massima ci sono materie trasversali utili a fornire competenze utili a tutti i percorsi, come ad esempio; Inglese (certificazione First) Informatica (certificazione ECDL) Organizzazione aziendale, Sicurezza e prevenzione, Rapporti di Lavoro,  Comportamenti relazionali, Economia e gestione di impresa ecc… Poi ci sono le materie che caratterizzano il percorso che ovviamente dipendono dal tipo di corso seguito. Ad esempio il corso di Meccatronica da me coordinato nel precedente anno, prevedeva circa 8 moduli di base e trasversali insieme a 24 di indirizzo ed in questi ultimi sono stati effettuati i corsi di; Progettazione CAD/CAM, Programmazione PLC, Automazione industriale, Industria 4.0, Robotica, Prototipazione rapida e diversi altri. Insomma la scelta del CTS sui moduli è ovviamente studiata per formare la figura più adatta per le aziende. Ma la caratteristica forse più importante è la provenienza dei docenti dei vari moduli, la fondazione ha la facoltà di scegliere docenti in base alle specifiche competenze, senza alcuna graduatoria da rispettare, ma valutando solo le competenze ed i curriculum dei docenti.

Generalmente circa il 30% dei docenti provengono dal mondo della Scuola e da quello Universitario e la restante parte proviene proprio dal mondo del lavoro, da chi di fatto conosce esattamente le competenze necessarie per un rapido inserimento nel mondo del lavoro. Ed è così ad esempio che nel corso che ho seguito il docente di Prototipazione rapida è stato un ingegnere che nella propria azienda fa esattamente quel tipo di lavoro, o il docente di Industria 4.0 è un Professore universitario che insegna gli stessi argomenti agli allievi universitari, insomma una gruppo di docenti di qualità. Qualcuno potrebbe obiettare, ma chi mi da la certezza che questa scelta sia davvero basata sulla qualità?

La risposta è dentro al meccanismo di finanziamento di questi corsi, infatti le fondazioni vengono finanziati con fondi pubblici in base ai risultati ottenuti, perciò in base al numero di allievi che si diploma, con premialità aggiuntive per chi trova un’occupazione legata al percorso di studi effettuato entro i due anni dal corso. Pertanto è nell’interesse della fondazione organizzare corsi efficaci con docenti che sappiano formare gli allievi in maniera adeguata.


QUANTO COSTA ISCRIVERSI AD UN CORSO ITS?

Potrà sembrare strano, ma i corsi ITS sono totalmente gratuiti.

Agli iscritti non viene richiesto alcun versamento in quanto i corsi sono interamente finanziati da fondi pubblici gestiti dalle Regioni.


CHI PUO’ ISCRIVERSI AD UN CORSO ITS?

Occorre innanzitutto precisare che i corsi ITS sono a numero chiuso, per ogni corso è possibile avere al massimo 30 iscritti. Pertanto è prevista un test di selezione iniziale di cultura generale ed un colloquio orale legato più che altro a comprendere la motivazione a frequentare questo corso.

Tornando alla domanda iniziale per iscriversi ad un corso ITS occorre rispettare uno dei seguenti requisiti:

  • Essere in possesso di un qualsiasi diploma di istruzione secondaria superiore.
  • Essere in possesso di un diploma professionale conseguito con percorsi quadriennali di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) ed aver partecipato ad un percorso IFTS di durata annuale.

Non ci sono limiti di età, pertanto un qualsiasi diplomato può iscriversi ad un corso ITS sia nella Regione Marche che in altre regioni.


DOVE SI TENGONO I CORSI ITS E QUALI SONO GLI ORARI?

Le fondazioni hanno degli spazi propri con aule e laboratori e quando necessario si appoggiano anche alle Scuole superiori partner per l’utilizzo di spazi e laboratori specifici.

Non si può pertanto rispondere in maniera assoluta a questa domanda, in quanto ogni corso si potrà tenere in posti differenti con orari differenti, il mio consiglio perciò è quello di informarsi contattando la fondazione di interesse.


PERCHE’ SCEGLIERE UN CORSO ITS?

L’ITS può essere visto come un’alternativa al percorso universitario che consente una qualifica aggiuntiva al diploma di maturità con un’elevatissima possibilità di occupazione.

Ovviamente è totalmente differente da una Laurea, in quanto un percorso universitario dura più del doppio e rilascia un titolo di maggiore prestigio e validità, ma chi vuole avere una probabile occupazione con un ulteriore titolo di studio senza impegnarsi per 5 anni, può trovare in questo percorso formativo il giusto compromesso.

I dati del Ministero indicano che in Italia l’80% dei diplomati trova lavoro entro i due anni dal diploma in ambiti inerenti al percorso scelto.

I dati del nostro ITS indicano percentuali anche più alte, in quanto le aziende hanno una forte necessità di inserire figure tecniche qualificate ed a volte trattengono i tirocinanti già subito dopo il primo anno.

Altre informazioni a questo link: https://www.indire.it/progetto/its-istituti-tecnici-superiori/


CONCLUSIONI

Il percorso formativo degli ITS sicuramente offre un’opportunità in più ai neo-diplomati, ma cosa ancor più importante offre la possibilità di riorientarsi in tempi rapidi, dando modo a chi ha fatto una scelta sbagliata di rimettersi rapidamente in gioco nel giro di due anni.

Negli ultimi anni ho coordinato il corso di Meccatronica organizzato dalla fondazione ITS Smart www.itssmart.it. Ho provato a riassumere quanto sopra detto, con qualche slide che potrebbe servire a chi volesse approfondire qualche aspetto. All’interno di questo file inoltre sono presenti le locandine dei corsi della fondazione ed i moduli d’iscrizione con i vari percorsi.

DESCRIZIONE CORSI ITS, TUTTO IN 10 SLIDE

Grazie per l’attenzione.